Avete mai pensato all’arredo urbano e alla comunicazione out-of-home come strumento di socializzazione? Direi che ora più che mai abbiamo bisogno di ricominciare a socializzare, non credete?
Lo smartphone è ormai diventato una prolunga delle nostre mani. Quasi inconsciamente anche se non ci è arrivato nessun messaggio, anche se il telefono non ha squillato, anche se in quel momento non abbiamo per niente bisogno di lui, i nostri occhi ricadono sullo schermo, il nostro dito passa o preme il pulsante di accensione e li rinasce l’amore. Apriamo un app, ne apriamo un’altra, guadiamo la casella di posta che abbiamo guardato 1 minuto prima, “non si sa mai che non stia caricando bene”, ci diciamo quasi a giustificare questo continuo e incessante gesto diventato più un tic.
In questo modo il mondo attorno a noi cessa di esistere. Seduto affianco a noi in metropolitana, al bar nel tavolo vicino, in piedi sotto la pensilina ad aspettare lo stesso tram, in un parco a mangiare lo stesso panino dello stesso bar durante la pausa pranzo, potrebbe esserci un uomo, una donna, un bambino, un nonno, un alieno che tanto non ci accorgeremmo di nulla.
Finiamo per non parlare più, nemmeno negli ambienti pubblici che per antonomasia sono spazi di socializzazione. Ed è qui che entra in gioco l’arredo urbano e la comunicazione OOH! Eccovi alcuni geniali esempi di interventi urbani nelle città volti a migliorare la conversazione e la socializzazione tra estranei.
In Brasile una comunità ha creato il Social Towel il cui motto è “we don’t need the Internet to make new friends. All you have to do is let others know that you’re up to meeting new people.” I Social Towel sono infatti una serie di coperte da pic-nic distribuite nei parchi e messe a disposizione di tutti coloro che volevano sedercisi sopra e allo stesso tempo diffondere il messaggio che erano aperti e disposti a conoscere nuove persone e parlare con qualcuno che non conoscevano.
Nella città brasiliana di Pelotas è stato sfruttato il mezzo di trasporto come ambiente per la risocializzazione! L’autobus che è un ambiente sociale per eccellenza è stato reso ancora più social grazie appunto all’applicazione di stickers che contrassegnavano quei sedili riservati alle persone che avevano voglia di chiacchierare! E se l’imbarazzo prendeva il sopravvento l’interazione era facilitata dai blocchetti di post-it applicati agli stickers dotati di diversi temi di conversazione da cui prendere spunto.
Ph Credit: PopupCity