Book-crossing e distributori di libri: il primo non è un fenomeno nuovo, anzi, sta prendendo piede sempre di più sia in Europa che oltreoceano, i secondi sono nati in Germania nella prima metà del ‘900. Vi chiederete dunque qual è la vera notizia. Ebbene sono due!
Il progetto Bibliobicicleta: una biblioteca itinerante su bicicletta a San Francisco per diffondere e promuovere l’amore per la letteratura e la voglia di imparare e conoscere.
“Pagina per pagina, libro dopo libro, pedalata dopo pedalata” è il motto del progetto no profit Bibliobicicleta che nasce da un’idea della bibliotecaria Alicia Tapia, realizzato grazie al crowdfunding tramite la piattaforma Kickstarter. C’è chi prende un libro gratuitamente per leggerlo e acculturarsi e chi decide di donarne uno. In questo modo c’è anche un ricambio dei testi a disposizione nella piccola biblioteca itinerante e ciclabile.
Librerie automatiche per strada che riutilizzano strutture già esistenti, i distributori di sigarette.
Ad Amburgo i vecchi distributori di sigarette sparsi per le strade della città non distribuiscono più nicotina ma libri.
Ogni distributore è stato riadattato, la dimensione dei libri è quella delle sigarette e il prezzo è di 4 euro l’uno. Sulla vetrina del distributore si può anche leggere la descrizione di ogni libro. Queste mini librerie automatiche si trovano sia vicino alle varie facoltà dell’università, che presso alcune stazioni della metropolitana.
L’idea è della casa editrice Hambuger Automatenverlag e ricorda quella dell’editore SuKuLTur (Berlino): grazie alla collaborazione dell’ azienda dei trasporti pubblici della città ha dotato le banchine della metropolitana di distributori di libri automatici che, gratuitamente, erogano racconti dalla lunghezza proporzionale ai tempi d’attesa del mezzo pubblico! Anche a Milano nel 2008, alla stazione Repubblica erano stati installati distributori automatici di libri, ma dopo il lancio l’iniziativa non ha avuto repliche! Cosa ne dite? Vi piacerebbe che il progetto ripartisse?
Insomma, dopo le cabine telefoniche in disuso di NewTork, le Open Air Library di Colonia, e queste altre due iniziative, possiamo essere certi della conclusione a cui eravamo arrivati tempo fa: che siano fori in un albero, scaffali in una cabina telefonica, vecchi distributori di sigarette, biciclette trasformate in biblioteche o nuove strutture progettate ad hoc in metropolitana, l’arredo urbano e l’utilizzo dei mezzi pubblici avvicina la cultura alle strade, alle piazze ma soprattutto alle persone che le popolano.