Milano.Ti Amo: quando il viaggio inizia prima del decollo

Una foto fa conoscere un luogo.

Una foto fa riconoscere un luogo.

Una foto racconta una storia.

Una foto fa vivere una storia.

Una foto fa viaggiare.

E se così è, il viaggio negli aeroporti di Linate e di Malpensa inizia prima degli imbarchi.

Un viaggio in una Milano di grattacieli, marciapiedi, crocevia, prospettive insolite ed angoli da riscoprire che ci fa fare Andrea Aschedamini con il suo progetto fotografico “Milano.Ti amo”. Più di dieci anni di scatti realizzati dal fotografo milanese specializzato in fotografia di viaggio e cofounder dell’Agenzia different.photography.milano-ti-amoLe sue foto sono ora in mostra sui dispositivi digitali ed analogici di IGPDecaux dei due aeroporti milanesi che ne permettono così la visione al più ampio pubblico di passeggeri in transito.

Una installazione originale che utilizza gli impianti normalmente destinati alla pubblicità per una esposizione diffusa che trasforma dei luoghi di passaggio da e per Milano restituendo nel bianco e nel nero della narrazione l’immagine accogliente e innovativa di una città “grigia solo per chi non ci vive”.

Proprio come una foto, anche una immagine pubblicitaria può raccontare un luogo o una storia, farla vivere, far viaggiare chi la guarda. Sono dunque molti i punti in comune tra linguaggio artistico e linguaggio pubblicitario. La scelta di proporre il viaggio artistico di Aschedamini sugli impianti pubblicitari di IGPDecaux rivela quanto la contaminazione tra linguaggio artistico e sintassi pubblicitaria sia una modalità di comunicazione senza eguali, che rende parimenti merito ad entrambi i mondi.

Nelle foto di Aschedamini i milanesi riconosceranno la loro città oppure ne avranno una chiave di lettura inedita. Chi non conosce Milano scoprirà che “Milano– come afferma nella Presentazione Velania La Mendola per l’Associazione Festamobile che ha curato l’edizione del catalogo- è un libro aperto che si può leggere infinite volte e a ogni lettura può svelare dettagli nuovi e dimenticati: è una festa mobile, che può contagiarti quando meno te lo aspetti, basta saperla guardare.”