IGPDecaux e Francesca Marconi: “Corpi fanno Paesaggio”

IGPDecaux, promuove le opere dell’artista Francesca Marconi con una mostra diffusa e itinerante nella città di Milano. “Corpi fanno paesaggio” vede l’esposizione di fotografie e creatività realizzate dall’artista Francesca Marconi in collaborazione con i cittadini di via Padova: un progetto che si concentra sugli impianti IGPDecaux.

Attraverso una ricerca approfondita, IGPDecaux ha selezionato spazi commerciali esterni ai circuiti, per restituire memorie visive di questo progetto culturale alla città e ai cittadini di via Padova con l’obiettivo di dare impulso al fenomeno dell’arte in città attraverso impianti Out Of Home.Corpi fanno Paesaggio 1

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In un lungo e complesso periodo devastato dalla pandemia, l’arte si è fermata in tutto il mondo. Da sempre IGPDecaux accoglie e sostiene la cultura e con buona parte dei luoghi artistici chiusi durante questo periodo appena trascorso, la cultura si è trasferita all’aperto e IGPDecaux ha seguito questa tendenza: lo dimostrano le due più recenti iniziative in ambito culturale quali la realizzazione della pensilina per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante e l’esposizione di fotografie di artisti emergenti sui propri impianti. IGPDecaux ha scelto quindi nuovamente di supportare l’arte e di accogliere e sostenere il progetto “Corpi fanno Paesaggio” dell’artista Francesca Marconi a cura di Gabi Scardi, e di promuoverlo sui suoi spazi milanesi Out Of Home dal mese di agosto e per tutto il periodo della Milano Art Week.Corpi fanno Paesaggi 2

Il progetto nasce da una riflessione a lungo termine attivata dall’artista con gli abitanti di Via Padova.

L’impianto di arredo urbano diventa la cornice perfetta e a sua volta contenitore per un importante progetto di arte pubblica, che si offre ai suoi fruitori in uno spazio e si inserisce nel tessuto sociale e nel contesto urbano per caratterizzarlo o rivalutarlo.

Un progetto site-specific, pensato per un luogo (Via Padova), così come un gesto comunicativo dovrebbe approfittare della straordinaria forza editoriale del territorio.

Francesca Marconi e Gabi Scardi hanno accettato di collaborare con IGPDecaux nella scelta degli impianti Out Of Home che si trovano lungo i presumibili itinerari degli abitanti di via Padova e infine di inserire le fotografie che costituiscono l’opera all’interno di questi dispositivi. È emerso così un percorso comunicativo, multiforme e polifonico, per “la città a 15’”, applicando un metodo che è alla base di una nuova offerta commerciale locale di IGPDecaux, denominata “Proximity”.

Corpi fanno Paesaggi 3

Questo intervento di Francesca Marconi si innesta sugli ampi progetti Internazionale Corazon e Todes scaturiti dall’incontro con gli abitanti dell’area nella quale erano emerse immagini dotate di grande vitalità e  frasi capaci di esprimere il fondamento, anche poetico, della percezione dei luoghi, così come il contesto di via Padova; gli impianti di IGPDecaux diventano supporti espositivi di ritratti di cittadini che danzano con costumi fatti appositamente realizzare dall’artista sul modello di quelli utilizzati per le danze tradizionali Caporales, comuni a Milano nelle comunità di origine andina.Corpi fanno Paesaggi 4

Così l’artista, facendo leva sull’energia dell’immaginazione, della parola e della danza, elabora il tema del meticciato culturale e di una cittadinanza aperta e inclusiva, avente come piattaforma piazze e strade cittadine.

Se danzare la città è infatti asserzione di presenza, oltre che momento di incontro tra comunità, e farlo avendo per scena il territorio urbano è un modo per narrare di sé in relazione al luogo, così anche le definizioni di Via Padova che l’artista ha raccolto presso gli abitanti dell’area evocano di volta in volta un corpo urbano vivo, che si anima di presenze e di attività, che pulsa di desideri e di necessità.Corpi fanno Paesaggi

Con l’installazione diffusa e itinerante “Corpi fanno Paesaggio” le immagini e i testi raccolti negli oltre due anni di lavoro trovano infatti spazio, nella forma di affissioni meticolosamente studiate, sulle facciate dei palazzi, sulle paline alle fermate dei mezzi di trasporto, nelle stazioni metropolitane di Loreto, Pasteur e Cimiano e su un autobus da 18 metri full-wrap che circolerà nella zona circoscritta.

Espandendosi in strada, i manifesti vengono così restituiti al contesto che li ha generati, tornando a far parte integrante del panorama urbano.

Dopo il periodo dell’emergenza pandemica, il progetto esprime così la necessità di tornare a confrontarsi con la dimensione condivisa dello spazio pubblico inteso come un insieme, dinamico e composito, di vissuti e di potenzialità individuali. A questa irriducibile ricchezza fa riferimento Marconi con questo lavoro profondamente radicato e pubblico per eccellenza.