Gen Z: una generazione tech-addicted. Con il 32% della popolazione la Gen Z rappresenta il segmento più corposo al quale comunicare e abbraccia tutti quei ragazzi nati dopo il 1997. È la prima generazione di veri nativi digitali, basti pensare che i più vecchi avevano solo 12 anni quando il primo iPhone fu lanciato sul mercato.
I social costituiscono parte integrante delle loro vite e trascorrono più tempo sui dispositivi mobile di qualsiasi altra generazione. Infatti, una recente Media Analysis di WARC mostra come i canali digitali pesano per due terzi del consumo totale di media sui 16-24, più di qualsiasi altra fascia d’età più adulta.
Dai video online ai podcast, la Gen Z ama osservare e ascoltare il Web, infatti, sono la generazione che guarda in streaming più contenuti.
Amano Instagram e YouTube ma preferiscono l’esperienza di acquisto in store. Anche se i loro occhi sono spesso incollati allo schermo del proprio device, amano fare shopping nei punti vendita fisici. Sono alla continua ricerca di abbigliamento in edizione limitata, esperienze personalizzate, negozi attraenti e storie autentiche di brand.
Seppur attratti dalla comodità dello shopping online cercano la natura sensoriale della visita in store, per essere realmente coinvolti dai prodotti prima di acquistare. Sono gli shopper più informati e usano lo smartphone per fare ricerche sugli acquisti a cui stanno pensando e non amano acquistare articoli se non possono prima toccarli.
Anche i social network giocano un ruolo per loro determinante: vengono usati per scoprire nuovi trend e look o per consigliare o farsi consigliare su determinati prodotti.
Hanno molta più capacità di spesa rispetto alle generazioni passate. Nonostante siano ancora molto giovani hanno già un notevole potere di acquisto, sia in termini di risorse proprie che di influenza che esercitano nei confronti dei genitori. Uno studio di Snap e GWI evidenzia come il 96% della Gen Z influenzi gli acquisti familiari e che il loro impatto economico sul bilancio delle proprie famiglie è più elevato rispetto alle passate generazioni della stessa età.
L’importo della spesa sia online che offline in tutte le categorie è considerevole, spendono prevalentemente in abbigliamento o accessori, elettronica, beauty e per cenare fuori casa.
La Gen Z è iperconnessa e per catturare la loro attenzione è necessaria una pianificazione multichannel dalla quale non può assolutamente mancare l’OOH. Uno studio di Kantar Millward Brown rivela che l’OOH è l’adv preferito tra la Gen Z, che lo definisce una piacevole distrazione, attraente e non invasivo. L’OOH può quindi offrire ai brand l’opportunità di comunicare ad un target ricettivo ed esigente con l’obiettivo di creare un rapporto duraturo.
L’integrazione con AdSquare permette a IGPDecaux di utilizzare il dato proveniente dagli smartphone degli utenti per poter costruire dei network (paper o digital) tailor made che hanno come obiettivo principale quello di presidiare le aree più frequentate dalla Gen Z. In aggiunta, la partnership con Ask Locala offre la possibilità di poter deliverare agli utenti che gravitano attorno agli spazi pubblicitari banner in app targetizzati ideali per un drive to store/web.
IGPDecaux è quindi in grado, grazie ai propri tool, di comunicare ad un target così corposo ma molto spesso multitasking e sfuggente, mobile e difficilmente intercettabile sugli altri media.
Due esempi concreti di campagne pianificate per intercettare questo target sono state quelle realizzate per Adidas Originals ed Enterprise Japan. Per il primo cliente è stato costruito un network custom a Milano presidiando le aree frequentate dai 18-24, gamers e amanti del mondo sneakers.
Per il secondo cliente, è stata gestita un’attività DOOH+Mobile, erogando 1.000.000 di imps a utenti che gravitavano attorno agli schermi digitali e che avevano un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, un interesse verso il mondo fashion, un elevato reddito disponibile e che avevano visitato una boutique dei competitor nell’ultimo mese.