A Campus Party tante visioni sulle città del futuro: JCDecaux le vede resilienti, service-based e human-centriche

Nel caso vi fosse sfuggito, quest’estate IGPDecaux è stata protagonista di Campus Party (uno dei più importanti eventi italiani dedicati all’innovazione) organizzando una 3 giorni di conferenze e dibattiti sulle città del futuro, o meglio sul “new deal” che è necessario sancire fra cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni per stare al passo con l’evoluzione globale del contesto urbano in accezione human-centrica.

CAMPUS PARTY

L’APERTURA

Cities: the new deal”, il palco tematico di cui siamo stati curatori, è stata un’occasione privilegiata per poter dialogare in modalità aperta con i protagonisti dei cambiamenti che impatteranno sullo sviluppo sostenibile delle città e sulla qualità della vita dei cittadini.

Affiancarsi ad eventi cardine dell’ecosistema dell’innovazione italiana, come Campus Party, è solo uno dei vari approcci intrapresi finora in ambito Open Innovation da IGPDecaux. Certamente non l’unico, sicuramente il più impattante a livello mediatico.

Ad inaugurare il nostro palinsesto l’intervento di Isabelle MariDirector Strategic Projects del Gruppo JCDecaux, insieme a quello del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran. 

 

I CONTENUTI

Il titolo del palco tematico è stato preso in prestito dalla ricerca recentemente pubblicata dal Gruppo JCDecaux “Cities: the new deal”, un attento lavoro di osservazione sull’evoluzione del paesaggio urbano internazionale, che si prefigge di comprendere la natura delle future sfide delle città, di condividerne le best practice, i mezzi e le idee cardinali.

L’impostazione editoriale del palco si sviluppava attorno a cinque argomenti  principali interconnessi fra loro:

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  • Smart PA. Partnership pubblico e privato, soluzioni intelligenti adottate da pubbliche amministrazioni
  • Feeding the City. Servizi urbani sostenibili dedicati ai cittadini
  • Bridging City&Business. Soluzioni intelligenti tra aziende e città
  • Urbanistica e Pubblic Design. Visioni accademiche sulle città del futuro
  • Start up Trends. Tendenze in ambito di mobilità, smatcity e IoT

 

 

“CITIES:THE NEW DEAL” LE CITTÀ DEL FUTURO PER JCDECAUX

LA RICERCA

Isabelle Mari per la prima volta in Italia, ha presentato ufficialmente la ricerca “Cities: the new deal”. Una raccolta di contributi di respiro internazionale, che indirizzano e motivano il nostro ruolo di promotori di nuovi usi partecipati e tecnologici degli spazi pubblici urbani.

Marter More sustainable creative and innovative cities

La ricerca evidenzia i cambiamenti più importanti previsti per il futuro delle città, sostanzialmente legati alla centralità incalzante dei Servizi, e riporta esempi di iniziative di successo in grado di generare più consapevolezza, sensibilità e partecipazione. Di seguito riassumiamo brevemente i concetti  principali emersi dallo studio.

CONTESTO

Anche se occupano solo il 2% della superficie terrestre, le città sono responsabili dell’80% delle emissioni ed i loro consumi energetici sono destinati a crescere in maniera esponenziale (+186% in 40 anni). Considerando inoltre che nel 2050 le città ospiteranno il 70% della popolazione mondiale, è imprescindibile che esse sviluppino caratteristiche diverse da quelle attuali, adattandosi al cambiamento in modo resiliente.

PROSPETTIVA

In prospettiva si andrà oltre la Smart City infrastrutturale e tecnocratica. Essa stessa, generando dati, ha generato anche un nuovo paradigma di città intelligente: una città consapevole dei cambiamenti sostanziali che la riguardano ed in grado di generare Servizi utili alla cittadinanza, fruibili e sostenibili.

SOSTENIBILITÀ

Una città non è un ente a scopo di lucro, ma un organismo vivente che evolve continuamente. La pubblicazione JCDecaux individua le caratteristiche fondamentali di questa evoluzione sostenibile e suggerisce di intraprenderle per migliorare la qualità della vita della più ampia fetta di popolazione possibile.

Per il futuro bisogna prevedere un approccio partecipato fra privati cittadini, aziende, associazioni e pubbliche amministrazioni e disegnare città che siano più Umane, Intelligenti, Condivise, Versatili, Creative ed Agili.

Attenzione, qui si parla al futuro, ma con la consapevolezza che la contemporaneità sia già ampiamente contaminata da questi trend.

  • Human. Le idee migliori per lo sviluppo delle città arrivano sempre dai loro stakeholder principali, i cittadini. La resilienza tanto in ascesa, è semplicemente il frutto dei loro comportamenti. I cambiamenti a lungo termine si basano sulla cultura e dunque non potranno prescindere dall’osservazione, dall’ascolto e dall’apertura delle persone verso le persone.
  • Smart. Le città iper-tecnologiche, omni-disciplinari, in grado si attrarre talenti in tutti campi del sapere, tenderanno a nascondere sempre più la complessità delle loro soluzioni dietro ad un design semplice ed uniforme.
  • Shared. L’intelligenza urbana si completerà solo nella condivisione e nell’inclusione (nell’accezione inglese del termine “Inclusive“, ovvero che estende a quanti più soggetti possibili il godimento di un diritto o la partecipazione a un sistema o a un’attività).
  • Versatile. Le città saranno sempre più versatili ma senza cadere nell’effimero. Saranno in grado di adattarsi a diverse funzionalità, di cambiare vesti in tempi brevissimi e di essere multifunzionali. Tanti interventi già le pervadono (agricoltura urbana, iniziative Pop-up), molti altri arriveranno.
  • Creative. Le città iperconnesse consentiranno di esplorare, sperimentare, immaginare, co-creare, senza confini, senza censure, senza limiti sperimentali. La qualità e l’accesso all’istruzione sono fondamentali per  generare nuove abilità, nuove competenze ed idee creative.
  • Agile.  Il metodo Agile tipico del mondo Digital, si riverserà nelle città. L’approccio al rischio, all’innovazione al cambiamento e alla velocità e non verrà solo dagli startuppari. Anche le PA tenderanno a preferire piccole iterazioni a pianificazioni di lungo termine, e riconosceranno sempre più il valore della multidisciplinarietà. Snellire processi e strumenti è possibile e indice di maturità.

SERVIZI URBANI SU CUI INVESTIRE nelle città del futuro

SERVIZI URBANI SU CUI INVESTIRE

In base a queste tendenze, JCDecaux  ha individuat0 4 servizi urbani di particolare interesse per lo sviluppo della propria Vision; 4 assi strategici sui cui puntare per costruire le città del futuro:

  • Smart Street Furniture. Ricercare costantemente servizi aggiuntivi e user friendly, che sfruttino il network degli assets fisici JCDecaux già ampiamente distribuiti in tutto il mondo e siano in grado di raggiungere il maggior numero di persone possibili.
  • Connettività. Un’ importante area di sviluppo è sicuramente la connettività negli spazi pubblici urbani ed in ecosistemi ad alta densità. Il gruppo ha molte esperienze di successo nell’implementare questa servizio che è ormai  percepito come una commodity.
  • Smart Communication. La comunicazione urbana real time, data-driven, informativa e contestualizzata è il core business JCDecaux, e soprattutto è utile a tutti gli attori dell’universo cittadino (PA, brands e cittadini). L’evoluzione dei prodotti esistenti definisce nuove modalità intelligenti di interagire con i cittadini e i consumatori.
  • Mobilità. Le città sono sempre in movimento e i servizi di mobilità in costante evoluzione.  Il Bike Sharing JCDecaux è un’esempio di miglioramento costante, si pensi alla nuova client experience completamente digitale implementata di recente a Lione.

 

DOCUMENTAZIONE

Cities: the new deal

 

Il documento completo “Cities: The New Deal” è disponibile per il download sul sito JCDecaux.

Per approfondire ulteriormente le nostre visioni sulle città del futuro, condividiamo con voi il video dell’intervento di Isabelle Mari “Smarter, more sustainable, creative and innovative cities” tenuto a Rho Fiera Milano durante Campus Party.

 

 

 

E LA SFIDA CONTINUA…

Nei prossimi articoli tratteremo tanti altri interventi degli ospiti autorevoli avuti a Campus Party per continuare a diffondere la visione su ciò che di buono possiamo fare per lo sviluppo sostenibile delle nostre città.

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Abbiamo voluto estendere questo dialogo sulle città del futuro anche a Maker Faire Rome 2018. Altro grande evento di innovazione dal target peculiare, quello dei makers, i così detti artigiani digitali, protagonisti di un nuovo approccio “hands on” sulle città del futuro.

“Cities the new deal” da il nome anche alla nostra Social Innovation Challenge pubblicata di recente in occasione dell’evento.

Per tutti i dettagli sulle Challenge e sulle modalità di partecipazione, visitate il sito di Maker Faire.

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CREDITS: www.jcdecaux.com