Per Tonino Sgrò, fotografo, la città è una matassa aggrovigliata, un labirinto caotico di una complessità che a noi uomini rimane per lo più incomprensibile. Come un corpo umano, la città è composta da innumerevoli elementi, che con gli anni cambiano: palazzi, case, cemento, aree verdi, arredi, parcheggi e soprattutto persone che si muovono, originando flussi ingestibili da un capo all’altro del territorio urbano.
In questa visione, l’elemento ordinatore è dato esclusivamente dai mezzi pubblici, che come le arterie di un corpo umano incanalano questi flussi, dandogli un senso.
Da questo pensiero nasce il suo progetto fotografico Trambusti Lineari che ritrae varie città Milano, Torino, Napoli viste dall’interno del tram, che funge da filtro imparziale della vita cittadina. Dall’interno della vettura Sgrò riesce a rubare attimi di vita quotidiana, che altrimenti andrebbero perduti e dimenticati, dalle zone periferiche al centro città, dal suolo rovente a stralci di cielo. Persone sovrappensiero e ignare, paesaggi notturni illuminati dalle pensiline, unici fari nella notte. In queste foto rimane sempre traccia del mezzo, e nonostante a volte non sia nell’inquadratura, ne intuiamo la presenza da alcuni riflessi di luce, o dall’opacità del vetro.
Non avevo mai pensato al tram come elemento di ordine urbano, ma adesso, quando ci salgo mi accorgo di avere una posizione privilegiata, posso vedere quello che succede in città con un’altra prospettiva, e riesco a coglierne aspetti che altrimenti mi sfuggirebbero.
Se la città fosse un romanzo il mezzo pubblico sarebbe il narratore onnisciente.
Ph Credit: trambustilineari.wordpress.com