L’artista francese Sophie Usunier ha realizzato a Milano un progetto del tutto inedito che ha visto come protagoniste le pensiline: luoghi di passaggio altamente frequentati, dove le persone in attesa dei mezzi pubblici possono essere coinvolte con grande facilità.
L’artista è stata chiamata a Milano da ArtCityLab – associazione che lavora per la città contemporanea e relazionale – per trasformare le fermate dei tram in un urban blog aperto a tutti, all’interno del quale affrontare temi legati alla cultura, all’educazione e al vivere e star bene insieme.
Così, tutti i Venerdì, per 4 settimane a partire dal 13 Maggio 2016, le fermate dei mezzi pubblici sono state ricoperte di post-it. I passanti sono stati coinvolti attivamente e invitati a scrivere una frase o condividere un pensiero sui celebri foglietti gialli. “La città del futuro si costruisce con la tutela del lavoro dei giovani”, “I believe in Milan, I believe in Italy”, “Think different”, “Tutto quello che volete è dall’altra parte della paura”: sono solo alcuni dei tanti messaggi lasciati dai cittadini in attesa del tram.
L’artista francese ha colto l’idea del blog inteso come evoluzione in rete del tradizionale diario – che da privato è diventato pubblico – e lo ha riportato nuovamente al di fuori del web, in città, con lo scopo di raccogliere i cittadini intorno ad un progetto capace di creare – proprio secondo le logiche del blog e dei social network – partecipazione e senso di comunità.
L’idea della bacheca a cielo aperto, una rappresentazione analogica del blog o meglio ancora di Twitter, riporta alla mente una serie di iniziative che – proprio come quella di Sophie – sono riuscite a ricreare nel mondo fisico le pratiche sociali che si impongono in rete.
Un esempio è la Social Street nata a Bologna nel 2013 che ha trasferito nel mondo reale l’orientamento alla collaborazione tipico degli utenti della rete, creando un progetto di condivisione e risparmio con lo scopo di mettere insieme le risorse e le capacità di ogni abitante del quartiere.
O ancora il social media tour analogico di David Rees, che, ricordandosi i tempi in cui promuovere qualcosa attraverso i social network voleva dire passeggiare per le città e parlarne direttamente con le persone, ha deciso di pubblicizzare il suo nuovo programma televisivo diffondendo flyer promozionali nelle più popolate città americane e parlandone con i passanti.
Tutti questi progetti sono accomunati dal tentativo di ri-collocare i social network – intesi come reti sociali – all’interno del contesto urbano, mossi dalla consapevolezza che la rete non farà mancare il suo contributo divulgativo e dalla convinzione che la cultura digitale incontrerà sempre quella analogica, più antica ma – come ci ha raccontato Biancoshock con il suo progetto Web 0.0 – non poi così distante da Internet.
Tutti questi progetti mostrano come il mondo offline e le strutture esistenti nello spazio urbano siano capaci di creare coinvolgimento, senso di comunità e delle vere e proprie reti urbane sociali. Elementi di fondamentale importanza e nei quali noi di IGPDecaux non possiamo che riconoscerci pienamente.
Ph credits: milanoevents.it, tgcom24.mediaset.it, www.nonsprecare.it